mercoledì 14 ottobre 2015

Resti di un passato dannato - Parte I



Nascosto dietro la roccia, poteva osservare il territorio sottostante senza alcun timore di essere visto. L’arrampicata su quell'altura non era stata facile, ma ne era valsa la pena visto il vantaggio strategico che aveva guadagnato. In cielo nuvole bianche come il latte si rincorrevano senza sosta, evitando però di andare ad oscurare il sole, quasi come se avessero stretto un accordo in precedenza. Con tutta quella luce, Mark sarebbe riuscito a distinguere una formica che camminava nel deserto, figuriamoci un idiota di un metro e ottanta che correva a perdifiato con a disposizione come unici nascondigli dei piccoli arbusti. Mark si sfilò il fucile da sopra la spalla e lo posizionò tra due rocce per migliorarne la stabilità, dopodiché si sdraiò al suolo e impugnò l’arma con entrambe le mani, tenendo la sinistra sulla canna e la destra sul grilletto. Avvicinò l’occhio al mirino di precisione e inspirò profondamente. La croce che indicava dove sarebbe finito il proiettile continuava a traballare, quando però Mark terminò l’espirazione, si stabilizzò perfettamente, come se si fosse incollata alla nuca dell’uomo in fuga. Non tirava un alito di vento, e senza attendere un istante di più, il cecchino premette il grilletto che fece partire il colpo con un boato. Mentre il fucile stava ancora rinculando, dalla testa dell’individuo esplosero una miriade di schizzi di sangue. Fu come se fosse inciampato, con l’unica differenza che da quella caduta non si rialzò mai più. Mark si rimise il fucile in spalla emettendo un sospiro di rassegnazione, poiché odiava dover uccidere qualcuno. Tuttavia non aveva avuto scelta, per proteggere la sua famiglia avrebbe fatto qualsiasi cosa.

mercoledì 2 settembre 2015

Nuovo racconto in lavorazione

Salve a tutti. Volevo informare i lettori che sono a lavoro su un nuovo racconto che spero di pubblicare a breve. Anticipo solo che ci sarà un'ambientazione post-apocalittica...

mercoledì 22 luglio 2015

La landa



Un leggero venticello spazzava il terreno, sollevando una miriade di granelli di sabbia che punzecchiavano ritmicamente il volto dell’uomo disteso a terra. Per diverso tempo non si accorse della cosa, fino a quando ad un tratto aprì gli occhi. Le pupille guizzarono da una parte all’altra, rispecchiando la confusione che attanagliava il suo cervello. Di scatto l’individuo sollevò la testa e si mise sulle ginocchia, guardandosi intorno. Si trovava su una piatta distesa di roccia che si estendeva a perdita d’occhio, oltre l’orizzonte. Non una singola altura si frapponeva ad ostruire la visuale, o un fiume a tagliare in due il paesaggio. Il cielo era azzurro, completamente sgombro dalle nuvole, e il sole splendeva luminoso lì in alto, rendendo il suolo bollente come una fornace. O almeno così avrebbe dovuto essere. L’uomo fece caso per la prima volta all’indumento che indossava, una tuta nera che lo ricopriva dalla testa ai piedi, e che sembrava essere un pezzo unico, senza alcun punto di giunzione. Provò a toccarsi la bocca, gli occhi e si accorse di non riuscirci, quindi capì che la tuta lo avvolgeva interamente, senza lasciare neanche uno spiraglio. Avvertì un senso di oppressione che però rimaneva distante, al limitare dei suoi pensieri, che erano monopolizzati da un’unica domanda.
Dove mi trovo?
L’uomo non riusciva a ricordare nulla, nemmeno il suo nome, e questo stava cominciando a terrorizzarlo. Si impose di calmarsi, e dopo un paio di respiri profondi riuscì a ritornare lucido. Se voleva delle riposte non le avrebbe certo trovate restando fermo lì. Quindi si alzò in piedi e cominciò a camminare verso una direzione qualsiasi. La cosa fondamentale era riuscire a scovare una fonte d’acqua, poi avrebbe potuto dedicarsi alla ricerca del cibo. Ogni dieci minuti una lunga serie di dubbi si insinuava nella sua mente e lo costringeva quasi a fermarsi. E se non fosse riuscito a trovare l’acqua? E se ne avesse trovata troppo poca? E se non ci fosse niente di commestibile?
E se fossi solo?

Un saluto a chiunque passi di qui


Salve a tutti. Essendo la prima volta che scrivo, voglio informarvi che insieme alla creazione del blog, pubblico immediatamente anche il mio primo racconto.
Buona lettura!