martedì 19 luglio 2016

Resti di un passato dannato - Parte II



Il rumore del portellone che si chiudeva e dei passi concitati che scendevano la scalinata d’ingresso attirò l’attenzione della famiglia. Senza che avesse messo piede giù dai gradini, Mark cominciò ad impartire ordini a tutti i presenti dicendo loro di radunare al più presto gli oggetti di maggior importanza e di prepararsi a partire. Poi si mosse velocemente verso la dispensa per preparare le scorte necessarie al loro sostentamento durante il lungo viaggio. Lara, inizialmente spaesata, si mise a seguirlo tempestandolo di domande che non ebbero la minima risposta, fino a quando il marito si girò e la prese saldamente per le spalle, rivolgendogli uno sguardo carico di determinazione.
«Ho bisogno che ti fidi di me.»
«Mi sono sempre fidata, ho convinto i nostri figli che le tue azioni ci hanno tenuti in vita tutti questi anni, ma adesso voglio sapere esattamente quello che sta succedendo. Vuoi che abbandoniamo la nostra casa, il rifugio in cui ci siamo sentiti protetti per più di due decenni?» disse lei.
L’uomo annuì lasciando cadere le braccia. «È proprio questo il problema, non siamo più al sicuro qui. Wendell ha scoperto il cadavere e ha cominciato a indagare, vuole trovare l’assassino. Non potrò più uscire in cerca di cibo, e se individueranno questo vecchio nascondiglio ci staneranno come topi. Non starò qui ad aspettare che succeda.»
Lara rimase senza parole, si portò le mani davanti alla bocca e iniziò a fare respiri sempre più profondi, come se tentasse di calmarsi.
«Ce la caveremo.» sentenziò Mark nel tentativo di tranquillizzarla.
Lei però scosse la testa. «No, no, no, no, no! Non è vero! Non ce la faremo! Moriremo tutti nel giro di una settimana!»
Il marito si affrettò a chiudere la porta della stanza per evitare che i figli potessero ascoltare le parole della madre, che di certo non avrebbero aiutato in quel momento.