mercoledì 6 settembre 2017

Il Penny Viaggiatore



«Lucas!»
L’uomo immerse un’ultima volta la faccia nella pozza d’acqua raccolta tra le mani, dopodiché chiuse il rubinetto e rispose urlando. «Arrivo!»
«Lucas!» chiamò di nuovo la voce.
Lucas sbuffò, scuotendo la testa. Guardò l’aspiratore, posizionato su una parete, che si occupava del ricambio d’aria nel bagno e si accigliò. Quel dannato affare era più rumoroso di un razzo in partenza da Cape Canaveral. Se solo avesse avuto i soldi per permettersi una casa con delle finestre in ogni stanza…
«Lucas!»
Aprì la porta del bagno e gridò: «Eccomi! Eccomi!» anche se non era più necessario, dato che il piccolo cucinino si trovava in fondo al corto corridoio che collegava i tre locali del modesto appartamento in cui viveva con la moglie. La raggiunse e la trovò seduta a tavola con un’espressione imbronciata. Davanti a lei erano poggiati due piatti stracolmi di pancakes ricoperti di sciroppo d’acero e bacon, mentre due bicchieri di vetro erano pieni fino all’orlo di succo di frutta alle arance rosse. La fissò negli occhi e le sorrise con gratitudine. Era bellissima, almeno per quanto lo riguardava. Alta un metro e settanta, lunghi capelli rossi che teneva sciolti, un viso che chiunque avrebbe definito innocente, con quel naso piccolo, la bocca sottile e gli occhi verdi e vispi, ma che in realtà nascondeva una personalità che ancora adesso riusciva a stupirlo. Quella mattina aveva ancora indosso la vestaglia da notte, segno che per preparargli quelle prelibatezze si era fiondata subito in cucina non appena aveva messo piede giù dal letto.
«Finalmente!» esclamò decisa.